LE VISITE IN CALENDARIO A GIUGNO:
Venerdì 2 ore 16:30 | Domenica 4 ore 15.00 | Sabato 10 ore 16.30 | Domenica 11 ore 15.00 | Domenica 18 ore 15.00 | Domenica 25 ore 15.00
La GAM prosegue la ricognizione sul proprio patrimonio dedicando un capitolo alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 con una mostra che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo: quarant’anni contrassegnati da formidabili cambiamenti e da forti scosse stilistiche sia dal punto di vista dei soggetti sia delle tecniche, e che assegnarono un nuovo ruolo alla scultura.
Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
Costo: 6.00€ a partecipante
Costi aggiuntivi: biglietto d'ingresso - gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta
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La GAM prosegue la ricognizione sul proprio patrimonio dedicando un capitolo alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 con una mostra che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo: quarant’anni contrassegnati da formidabili cambiamenti e da forti scosse stilistiche sia dal punto di vista dei soggetti sia delle tecniche, e che assegnarono un nuovo ruolo alla scultura.
Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
Costo: 6.00€ a partecipante
Costi aggiuntivi: biglietto d'ingresso - gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta
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Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
Costo: 6.00€ a partecipante
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La GAM prosegue la ricognizione sul proprio patrimonio dedicando un capitolo alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 con una mostra che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo: quarant’anni contrassegnati da formidabili cambiamenti e da forti scosse stilistiche sia dal punto di vista dei soggetti sia delle tecniche, e che assegnarono un nuovo ruolo alla scultura.
Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
Costo: 6.00€ a partecipante
Costi aggiuntivi: biglietto d'ingresso - gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta
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Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
Costo: 6.00€ a partecipante
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Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
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Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
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Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
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Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
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Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
Costo: 6.00€ a partecipante
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Seguendo il filo conduttore dell'allestimento, la visita guidata parte dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Il percorso in mostra prosegue con le opere che raccontano la scultura degli Anni Sessanta, tra cui spiccano Giuseppe Uncini, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo, per concludere il suo viaggio con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta, ben testimoniate dalle opere di Michelangelo Pistoletto, Paolo Icaro e Luigi Mainolfi.
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